Cristiano Demicheli presenta il libro "Melasia" (Rizzoli Editore) ai bambini della scuola elementare.

Da dove nascono le storie? C’è qualcuno che le inventa, sgobbando giorno e notte in una soffitta piena di spifferi? Oppure spuntano da sole, come le ciliegie sugli alberi? Marcus e Anna sono decisi a scoprirlo: la banca sta per prendersi Villa Rosmarina e i due fratelli rischiano di dover traslocare in un appartamento di città grigio e striminzito. Per evitarlo devono fare tanti soldi, e in fretta. E pubblicare un romanzo di successo sembra loro un ottimo modo per risolvere il problema…

Tommaso Percivale presenta il libro "Ribelli in fuga" collana Carta Bianca ( Einaudi Ragazzi) ai bambini della prima media.

È il 1926 a Pruneto, un minuscolo paese abbarbicato sugli Appennini dove opera un affiatato gruppo scout, guidato con energia e saggezza dal parroco, don Averno. Le attività del gruppo vengono bruscamente interrotte dall’ordine fascista, rivolto a bambini e ragazzi, di sciogliere tutte le loro unità per aderire, invece, ai Balilla e alle Giovani Italiane. Dopo un momento di iniziale smarrimento, nel gruppo si crea una frattura: Ettore, figlio di un ricco proprietario terriero, viene attratto dallo stile di vita fascista, che attraverso la divisa balilla gli fornisce l’opportunità di acquisire quel carisma che naturalmente non possiede. Gianni, Andrea e Ines, al contrario, rifiutano l’imposizione e si adoperano in segreto per tentare di far sopravvivere il gruppo scout. I loro incontri serali, inizialmente caratterizzati dallo scambio di libri, si trasformano ben presto in riunioni clandestine, cui continuano ad aderire alcuni compagni – benché questi, per paura o emulazione, siano nel frattempo diventati balilla. La situazione però precipita: la coercizione messa in atto dai fascisti diventa insopportabile, e ai ragazzi “dissidenti” viene chiesto di prendere posizione e di indossare la divisa fascista se vogliono evitare pesanti ritorsioni. Gianni, Andrea, Ines e la sorellina della ragazza decidono quindi che l’unica soluzione per loro è quella di scappare in un rifugio montano. Nonostante le avverse condizioni climatiche e le oggettive difficoltà della vita in montagna l’impresa dei ragazzi riesce per un certo tempo, grazie anche alla complicità di alcuni ex compagni che puntualmente recano rifornimenti e notizie. Queste “uscite” dal paese non passano però inosservate a lungo, qualche parola di troppo esce di bocca ad alcuni di loro e i balilla si gettano come segugi sulle tracce dei fuggiaschi. La drammatica resa dei conti tra i ragazzi dei due gruppi avviene sul Dente di Ruggine, montagna che rappresenta la libertà – così difficile da conquistare - accessibile solo al prezzo dei sacrifici più dolorosi.